Non poteva non concludersi con un colpo di scena il Congresso Provinciale della Margherita di Pescara ed infatti, a 5 minuti dall'inizio delle votazioni, D'Alfonso e D'Ambrosio annunciano all'Assemblea il raggiunto accordo.
Personalmente sono felice del risultato raggiunto, avevo espresso più volte la necessità di evitare fratture all'interno della nostra provincia, ma non posso non analizzare alcune situazioni che effettivamente mi hanno fatto riflettere.
Una partecipazione fuori dalla norma, forse perchè fino all'ultimo i leader hanno invitato i delegati a restare nell'ipotesi voto, applausi scroscianti per chi si opponeva alla divisione, applausi scroscianti per chi era favorevole ad un confronto democratico. Un Assemblea divisa/unita allo stesso tempo, in pieno stile democristiano, dove si andava a votazione ma con la scheda gia "riempita". Dopo un conteggio assiduo dei numero dei delegati al congresso e dopo simulazioni di voto si svoltesi nella piazzetta del ristorante forse si è ritenuto di non andare alle urne ma di trovare una soluzione media che accontenta tutti o quasi. Un unione , un accordo che divide tutto 50 a 50 anche la poltrona del Coordinatore, nominado due Segretari Provinciali, Di Cristoforo e Di Camillo. Sono contento del risultato, la divisione non serve a nessuno, ma devo confessare che ancora riesco a capire le difficili regole della "democrazia", quella dei partiti, che chiamavano l'assemblea a decidere con applausi quanto però era già deciso, VI RICORDA QUALCUNO?
lunedì 26 marzo 2007
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